L’importanza del consumo di frutta e verdura per mantenersi in salute è ormai assodata, così come la raccomandazione di consumarne almeno 5 porzioni al giorno. Queste 5 porzioni equivalgono ad almeno 600 g di alimenti, e sono solitamente suddivise in 3 porzioni di frutta e due di verdura.

Nel quotidiano, soddisfare ogni giorno il consumo consigliato non è così semplice, anche considerando che i 600 g sono il minimo, ma “più se ne mangia, meglio è”! In quest’ottica, sostituire una porzione di frutta con una di succo di frutta può apparire una strategia vincente e comoda. Effettivamente, in molte nazioni le Linee Guida per la Sana Alimentazione indicano come adeguata la sostituzione di una porzione di frutta con quella di un succo di frutta.

Ma cos’è un succo di frutta? Innanzitutto, bisogna chiaramente sottolineare la differenza tra un succo, un nettare ed una bevanda a base di frutta. Per legge il “succo di frutta” è semplicemente il prodotto della spremitura del frutto. Ai succhi di frutta non possono essere aggiunti zuccheri, e gli zuccheri presenti sono esclusivamente quelli che erano presenti nel frutto originario. Effettivamente, la composizione di un succo di frutta riflette piuttosto fedelmente quella del frutto di origine, fatta eccezione per la fibra, presente comunque in scarsa quantità nel succo. In alcuni casi, la spremitura industriale è meglio di quella casalinga, perché permette una maggiore estrazione di nutrienti.

Diverso è il discorso dei nettari e delle bevande a base di frutta, che non sono “100% frutta” ma la contengono in percentuale variabile (per sapere in quale percentuale basta leggere l’etichetta!). Inoltre, a questi prodotti possono essere aggiunti zuccheri.

Ciò detto, è evidente che ci troviamo di fronte a prodotti con valenza nutrizionale assai diversa, e che la sostituzione della porzione di frutta può essere fatta solo considerando una porzione di succo di frutta. Per quanto riguarda i possibili problemi legati al consumo di succhi di frutta, diversi studi dimostrano che un loro consumo basso/moderato non aumenta il rischio di obesità, di diabete o di altre patologie. Al contrario, sembra avere un effetto protettivo a livello delle patologie cardiovascolari, in particolare l’ictus.

Quindi, il consumo consapevole di succhi di frutta non va demonizzato, anzi può essere consigliato in particolare se sostituisce il consumo di bevande zuccherine. Ovviamente, come per tutte le cose, senza esagerare!

Alessandra Bordoni
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari
Università di Bologna