Quando si parla di alimenti difficilmente si prende in considerazione l’acqua, che rappresenta invece l’alimento più importante. Basta pensare che senza bere si sopravvive in media non più di tre giorni, mentre senza mangiare si sopravvive, seppur con gravi turbe metaboliche, per più di un mese.
Perché abbiamo bisogno di acqua? Perché è il componente percentualmente maggiore del nostro organismo (nell’adulto è pari al 60-65% del peso corporeo), e perché noi “perdiamo acqua” in continuazione: in primo luogo con l’urina, ma anche con le cosiddette “perdita extrarenali” rappresentate dal sudore (questa quota è molto variabile, dipendentemente dalla temperatura esterna e dall’attività che si svolge), la traspirazione (ossia l’evaporazione di acqua attraverso la nostra pelle e mucose), le feci.
Come possiamo riacquistare l’acqua che perdiamo? Noi abbiamo sia fonti “endogene” che fonti “esogene” di acqua. Le fonti endogene sono rappresentate dall’acqua che produciamo durante il catabolismo dei nutrienti. Questa “acqua endogena”, però, non è sufficiente a coprire le perdite, e quindi abbiamo bisogno di approvvigionarci di acqua dall’esterno (acqua “esogena”).
Fonte di acqua è ovviamente l’acqua stessa, ma anche gli alimenti: non solo le bevande, che contengono una percentuale di acqua elevatissima, ma anche gli altri alimenti. Il contenuto di acqua negli alimenti è variabile, in generale assai elevato in frutta e verdura ma anche tra queste con grosse differenze: la quantità di acqua presente in una arancia è ben superiore a quella presente in una banana!
Sebbene la quantità di acqua introdotta con bevande ed alimenti possa essere assai variabile a seconda della propria dieta, non è comunque sufficiente. E’ quindi fondamentale introdurre acqua come bevanda. Ma quanta? Ovviamente dipende da quanta acqua contengono gli alimenti che introduciamo, ma per “stare sul sicuro” è importante bere 1-1,5 litri di acqua al giorno. Ma bere queste quantità di acqua non è un’abitudine comune, ed infatti la maggior parte delle persone è disidratata.
Due sistemi cercano di mantenere il nostro bilancio idrico. Il primo è la produzione di ormone antidiuretico che, come dice la parola, riduce il volume dell’urina che emettiamo e ci fa risparmiare acqua. Il secondo è il centro della sete, struttura nervosa del nostro cervello che ci fa percepire la sensazione di sete. Ma attenzione: quando sentiamo sete siamo già disidratati: bisogna bere anche prima di avere sete.
Ma cosa succede se ci disidratiamo? Una perdita del solo 2% del contenuto di acqua dell’organismo determina problemi di termoregolazione e alterazione delle performance fisiche. Con perdite del 5% o più compaiono i crampi ed oltre il 7% sono presenti allucinazioni e pericolo per la vita. E comunque, anche senza arrivare a questi livelli se beviamo poco la nostra pelle sarà più secca e potremmo avere problemi di stitichezza perché le feci sono disidratate. E non è vero che se si beve troppo si ha ritenzione idrica: la ritenzione idrica è determinata dall’eccesso di sodio, e bere più acqua aiuta a risolverla.
E come ultimo consiglio, ricordiamo che, proporzionalmente, i bambini hanno bisogno di una quantità maggiore di acqua rispetto agli adulti: non mandiamo mai i nostri bambini a scuola e a fare sport senza dare loro una bottiglia di acqua.
Alessandra Bordoni
Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari
Università di Bologna